Mascherine: cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

COVID-19

Il 21 Febbraio 2020, viene diagnosticato il primo caso di Coronavirus in Italia, una giornata che ha segnato tutti noi, l’inizio di una pandemia che ha una fine ancora lontana. La Cina insegna, l’isolamento e la precauzione è l’unico modo, per ora, di combatterlo o meglio evitarlo. Mascherina, lavaggio mani, alcol e distanza di 1m almeno, sono le parole che ascoltiamo costantemente in ogni sistema di informazione che ci circonda.

Le domande in questi giorni sono tante, molte girano intorno al mondo delle mascherine e sul loro utilizzo: quando si esce per andare a fare la spesa bisogna indossarla o no? E quando si porta giù il cane per i suoi bisogni? Sono solo due tra i dubbi più diffusi in questi giorni.

Innanzitutto, è importante dire che l’uso delle mascherine limita la diffusione del virus ma solo se adottata in aggiunta di altre misure di igiene, guanti, gel igienizzante, distanza di sicurezza.

Non è utile indossare più mascherine sovrapposte.

Il Ministero della Salute dichiara che prima di indossare la mascherina, bisogna lavare le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica, è importante coprire bocca e naso assicurandosi che la mascherina aderisca bene al volto, evitando di toccarla mentre la si indossa. Va tolta prendendola dall’elastico e senza toccare la parte anteriore della mascherina. Infine dopo averla gettata, è importantissimo lavarsi le mani.

Mascherine: le diverse tipologie

“Le mascherine hanno una duplice funzione: servono a proteggere noi dall’acquisizione del virus e nello stesso tempo a proteggere gli altri dal contagio” – spiega Gloria Taliani, ordinario di malattie infettive a La Sapienza Università di Roma in un articolo su Repubblica, ma non tutte le mascherine svolgono entrambe queste funzioni.

  • Mascherine chirurgiche:

Quella verde chirurgica serve per proteggere gli altri dal contagio perché è disegnata per far in modo che la saliva emessa quando si parla non possa raggiungere né le persone né le superfici.

  • le FFP1, FFP2 e FFP3 senza valvola

Sono dei dispositivi di protezione individuale (DPI) pensati per un uso industriale per proteggere da polveri, fumi e nebbie (siderurgia, farmaceutica, metallurgia etc). Le FFP1 vengono comunemente considerate delle mascherine “antipolvere”, hanno un’efficacia filtrante del 78% e sono insufficienti per proteggere dal coronavirus; le FFP2 hanno una efficacia del 95% e del 98% se parliamo della FFP3 adatte alla limitazione del contagio. In altri paesi del mondo le FFP2 sono paragonabili alla Kn95, che in questi giorni sentiamo molto nominare come alternativa, hanno lo stesso potere di filtraggio ma seguono certificazioni differenti.

  • Le FFP1, FFP2 e FFP3 con valvola

Mascherine con la valvola FFP2, FFP3 e N95, sono mascherine protettive solo per chi le porta. Quindi è giusto che vengano indossate dai medici che sono più a rischio ma chi le indossa per strada non protegge gli altri perché la valvola ha un flusso monodirezionale, cioè filtra solo ciò che entra dentro la maschera e non quello che esce. Questo significa che se chi la indossa è già infettato, il suo respiro può arrivare agli altri e contagiarli”

Quando va indossata.

Anche in assenza di tosse, starnuti o altri sintomi respiratori, noi quando parliamo emettiamo delle goccioline che cadono nel raggio di un metro. Perciò, se manteniamo la distanza di sicurezza non raggiungiamo le persone che ci stanno intorno e quindi virtualmente potrebbe non essere necessario indossare la mascherina. Questo vale, per esempio, quando si porta in giro il cane da soli. Ma se andiamo al supermercato potremmo contaminare i prodotti, il carrello, la cassa. Perciò, indossare la mascherina quando si va a fare la spesa è una cosa civile perché permette di limitare il carico di diffusione del virus nell’ambiente.

Visto che scarseggiano, chi è riuscito a comprarne una deve necessariamente utilizzarla più volte anche se le mascherine protettive dovrebbero essere monouso.

Il virus ci fa riflettere su quanto siamo fragili dal punto di vista batteriologico e virale e quanto l’igiene è indispensabile e forse le misure che stiamo adottando in questo periodo di estrema crisi sanitaria, dovrebbero diventare prassi e consuetudine per prevenire in futuro situazioni simili.

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